sabato 26 marzo 2011

Urto elastico/anelastico

Urto elastico:

Urto anelastico:

Animazioni tratte da Wikipedia.

lunedì 21 marzo 2011

Tema del blog

Dopo numerose rivotazioni e rivotazioni è risultato che il tema preferito è questo, ovviamente se non ve lo aspettavate così si può cambiare, ma io propongo di evitare di cambiare il tema troppo frequentemente, minimo una volta al mese.

domenica 20 marzo 2011

GeoGebra

Vi ricordate quel programmino per disegnare sugli assi cartesiani, GeoGebra?
Se volete scaricarlo potete andare qui.

Se volete la WebStart il link invece è qui.
Se invece volete eseguirlo sul browser senza instalare nulla potete andare qui.
Per gli utlimi 2 è necessario installare il plugin Java.


I link verranno anche messi nella sezione "Link".

venerdì 18 marzo 2011

Costruzione di un computer

Non è proprio una costruzione di un computer, è più che altro una riassemblazione.
Chi è quel matto che può mai fare una cosa del genere? Chi se non io?
Guardate il filmato (si, avete ragione, avrei dovuto parlare più forte).

"L'Italia chiamò..."

Volevo ringraziare di nuovo la classi IG e IH per il bel contributo (persino emozionante) alla manifestazione del 16. Gioventù così fa ben sperare, rispetto ai tanti problemi, ma anche alle tante ricchezze, di questo nostro "giovane" Paese.

Sbagliando s'impara. (Ma se non presto attenzione all'errore, continuerò a sbagliare)

Segnalo qui di seguito alcuni errori del vostro ultimo compito in classe. L’obiettivo vi dovrebbe essere noto: individuare l’errore per imparare ad evitarlo. Siete pregati di commentare questo post, nel modo che riterrete più opportuno o utile.
Potreste anche stampare il post e magari incollarlo nel quaderno degli errori. Può sempre essere utile, anche a chi di errori ne fa pochi, no?

mercoledì 16 marzo 2011

Passo del libro "Il sergente nella neve"

Venne anche il giorno di Natale. Sapevo che era il giorno di Natale perché il tenente, la sera prima, era venuto nella tana a dirci: "È natale domani!".
Lo sapevo anche perché dall'Italia avevo ricevuto tante cartoline con alberi e bambini.
Una ragazza mi aveva mandato una cartolina in rilievo con il presepio e la inchiodai sui pali di sostegno del bunker.
Sapevamo che era Natale. Quella mattina avevo finito di fare il solito giro delle vedette. Nella notte ero andato per tutti i posti di vedetta del caposaldo e ogni volta che trovavo fatto il cambio dicevo "Buon Natale!". Anche ai camminamenti dicevo "Buon Natale", anche alla neve, alla sabbia, al ghiaccio del fiume, anche al fumo che usciva dalle tane, anche ai russi, a Mussolini, a Stalin.
Renzo Ranieri

domenica 13 marzo 2011

Un anno sull'Altipiano

<<L'ufficiale austriaco accese una sigaretta. Quella sigaretta creò un rapporto improvviso fra lui e me. Fu un attimo. Il mio atto del puntare, ch'era automatico, divennne ragionato. Dovetti pensare che puntavo, e che puntavo contro qualcuno. L'indice che toccava il grilletto allentò la pressione. Pensavo. Ero obbligato a pensare. Avevo il dovere di tirare. E intanto non tiravo. Avevo di fronte un ufficiale, giovane, inconscio del pericolo che gli sovrastava. Avrei potuto sparare mille colpi a quellla distanza, senza sbagliarne uno. Bastava che premessi il grilletto: egli sarebbe stramazzato al suolo. Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo. Un uomo! Un uomo! Ne distinguevo gli occhi e itratti del viso. La luce dell'alba si faceva più chiara ed il solo si annunziava dietro la cima dei monti. Tirare così, a pochi passi, su un uomo... come su un cinghiale!! Uccidere un uomo, così, è assassinare un uomo. Non so fino a che punto il mio pensiero procedesse logico. Certo è che avevo abbassato il fucile e non sparavo. In me s'erano formate due coscienze, due individualità, una ostile all'altra. Dicevo a me stesso: "Eh! Non sarai tu che ucciderai un uomo, così!">> ( da p. 136 a p. 138)

Passo significativo "Il sergente nella neve"

Un alpino della mia vecchia squadra,A..., non ne poteva più; era da poco tornato dall'ospedale, aveva la scabbia e voleva a tutti i costi fare il cuciniere. Un mattino, era entrato nella tana e mi ero appena sdraiato sulla paglia, egli fece girare lentamente la sicura del mio moschetto, che avevo appeso ad un chiodo su un palo di sostegno e, mentre parlava con i suoi compagni, fece partire il colpo: in direzione della canna teneva il piede. Però aveva calcolato male e si forò soltanto la sporgenza della suola. Non dissi nulla, solo lo guardai e gli feci capire che avevo intuito cosa intendesse fare. Il giorno dopo, mentre era solo e stava uscendo per andare nella postazione a fare il suo turno di vedetta, così raccontò, partì un colpo dal suo fucile che gli passò da parte a parte un piede. Il tenete lo fece trasportare all'ospedale, nessuno immaginò la verità. Due giorni dopo, durante l'attacco dei russi, parlai di questo al tenente.-Vedete,-gli dissi- non poteva più restare con noi; aveva troppa paura-. Ora quest'alpino vivrà tranquillamente al suo paese e si prenderà la pensione.

sabato 12 marzo 2011

Il mio passo significativo riguardo "Un anno sull'altipiano"

Trovai il babbo molto invecchiato. Lo avevo sempre creduto un uomo forte. Mi accorsi subito che non era più lo stesso. Egli era depresso e non nascondeva il suo scoraggiamento. Noi eravamo i soli figli e tutti e due in fanteria. Non si faceva più illusioni. Non sperava che noi potessimo rientrare sani e salvi dalla guerra. Aveva trascurato i suoi affari. Rividi la vecchia e grande casa di campagna, un tempo tanto piena di vita, quasi deserta.
La mamma mi parve più coraggiosa. Io le avevo mandato spesso delle lettere, impostate nelle città delle retrovie, che le facevano credere che io fossi al sicuro. Ma i soldati feriti del mio reggimento raccontavano di combattimenti che avevamo fatto assieme, distruggendo, così, in gran parte, i risultati dei miei espedienti. Non pertanto, sembrava piena di fiducia ed era lei che animava anche il babbo.

passo significativo del libro "un anno sull'altipiano"

La porta di casa era ancora aperta, entrai e gridai: “Mamma, ho dimenticato il frustino.” Al centro della sala, accanto ad una sedia rovesciata, la mamma era accasciata sul pavimento, in singhiozzi. Io la raccolsi, l’aiutai a sollevarsi. Ma non si reggeva più da sola, tanto, in pochi istanti, si era disfatta. Tentai di dirle parole di conforto, ma si struggeva in lacrime.

venerdì 11 marzo 2011

passo significativo sul libro "Il sergente nella neve"

E tanti e tanti altri dormono nei campi di grano e di papaveri e tra le erbe fiorite della steppa assieme ai vecchi delle leggende di Gogol e di Gorky. E quei pochi che siamo rimasti dove siamo ora ?

Di nuovo parità

Volevo precisarvi che i temi comunque sono "personalizzabili", quindi se vi piace lo sfondo, ma poi non si vede bene il testo, si può cambiare il colore.
Dai! Votate "sfondo: bosco; sfondo titolo: arancione;"
Votate nel widget a destra ⇒
Perfavore mi scrivete le frasi dei libri che devo metterle nelle immagini ?? =) grazie.

martedì 8 marzo 2011

Calendario compleanni

Che ne dite se nel calendario eventi 1 g mettiamo anche i nostri compleanni?
Se l'idea vi piace datemi tutti la data del vostro compleanno qui nei commenti.

giovedì 3 marzo 2011

festa Unità d'italia

Volevo proporre, per la festa in ricordo dell'Unita d'Italia, oltre allla canzone "Generale" di De Gregori anche la canzone "Imagine" di John Lennon che è una canzone contro la guerra e per la pace.

II Guerra Mondiale - I ricordi di nonno Guglielmo

martedì 1 marzo 2011

La II guerra mondiale

II GUERRA MONDIALE

Nei primi mesi del 1943 mio zio Giordano Irsuti, fratello di mio nonno, era un ufficiale dell’aereonautica e fu mandato a comandare un raggruppamento di militari in Albania. Mentre era a Tirana, con il passare del tempo, essendo l’aeroporto fuori città, aveva fatto amicizia con diversi popolani albanesi. Al momento dell’armistizio, 8 settembre 1943, la prima preoccupazione di mio zio è stata quella di salvare la propria compagnia da eventuali rappresaglie da parte dei tedeschi. Approfittando delle amicizie strette in precedenza, riuscì ad ottenere abiti civili per tutti e a confondersi con la popolazione locale, che era in maggioranza dedita alla pesca. Gli ex militari, compreso mio zio, trasformati in contadini, andarono a lavorare nelle fattorie, ottenendo come ricompensa vitto e denaro.

Passato un po’ di tempo, essendo riusciti a mettere da parte un certa somma di denaro, hanno iniziato però a vagare, fin quando non si è presentata loro l’occasione di acquistare una grossa barca. Da quel momento i “contadini” divennero pescatori. Grazie a questo lavoro impararono a manovrare il barcone e dopo alcuni mesi decisero di tentare l’avventura e di mettersi in viaggio verso le coste italiane, sulle quali riuscirono a sbarcare dopo qualche giorno di navigazione. Purtroppo il luogo dello sbarco era occupato da truppe tedesche. Tutta la compagnia di militari fu arrestata e inviata in un campo di concentramento. Mio zio temeva di essere fucilato in quanto ufficiale responsabile, mentre gli altri avevano paura di essere deportati in Germania. Per loro fortuna le truppe tedesche, dopo pochi giorni, furono costrette al ritiro e tutta la compagnia fu finalmente liberata.

Commento sul libro che ho letto

Io ho letto il libro "un anno sull'altipiano", di Emilio Lussu, e devo ammettere, anche se all'inizio non mi piaceva, che è stata una lettura interessante.
Racconta della vita in trincea non come qualcosa di sofferente, anche se è questo il messaggio implicito. Io personalmente l'ho recepito come qualcosa di interessante, quasi come un'avventura, e in certi versi mi faceva anche ridere.
La scrittura è semplice, il linguaggio antico, è molto frequente l'aggettivo dimostrativo "cotesto", scritto proprio con la 't'.
Tuttavia ci sono stati alcuni versi un po' drammatici, specialmente verso la fine, e alcuni tratti con un linguaggio assai articolato e complesso. Forse è la mia non abitudine a leggere.
In ogni caso devo dire che è un libro che mi ha appassionato è il mio giudizio è sicuramente positivo.

Giudizio: 5/5