martedì 19 aprile 2011

Cappuccetto rosso

C'era una volta una bambina che portava sempre un cappuccio rosso e tutti la chiamavano cappuccetto rosso.
Un giorno cappuccetto rosso stava andando dalla sua nonnina per portarle i dolci, ma come tutti sappiamo nella casa c'è il lupo cattivo, solo che questa volta oltre al lupo c'è anche la nonnina legata che salta fuori dall'armadio e un taglialegna che irrompe nella casa cercando di salvarle.

La polizia era già sul posto, la casa era recitanta e gli investigatori esaminavano la dinamica dell'azione.
Il capo della polizia che conduceva le indagini, un orso testardo e impulsivo, allontanò i giornalisti e si diresse verso la casa per interrogare i testimoni. Per l'orso era semplice: il lupo era il colpevole, la nonnina era la vittima golosa di dolci, cappuccetto rosso faceva le consegne e il taglialegna voleva salvarle. Ma per Zampe di rana non era così, era una rana furba e riflessiva, bisogna ascoltare i 4 testimoni.
Iniziò a raccontare la bambina << Mi chiamo Rossa, per via del cappuccio rosso che porto. Come tutti gli altri giorni facevo le consegne per il negozio di dolci di mia nonna. Per strada ho inconrtato Tippete, quel simpatico coniglietto, mi ha fatto i complimenti per il mio vestitino e per ringraziarlo gli ho offerto un dolce alla carota. Come già sapete molti animali stanno abbandonando il bosco, i loro negozi falliscono per colpa del ladro di ricette; così ho deciso di portare il libro delle ricette di nonnina lì a casa sua perchè tra le montagne sarebbe stato al sicuro. E poi mentre attraversavo il bosco ho incontrato un lupo, avevo paura e sono scappata. Ho proseguito attraverso un vecchio sentiero di montagna e sono giunta alla casa ma c'era il lupo che mi ha aggredita, mia nonna è saltata fuori dall'armadio legata e poi è arrivato il tipo con l'accetta>>.
Quando Rossa finì l'investigatore Zampe di rana volle sentire la versione del lupo: << Io sono un reporter e sto indagando sul ladro di ricette. Ho sospettato di Rossa per via dei dolci che consegna, così ho deciso di seguirla e ho scoperto che lavora per la nonnina. Mi si è avvicinato un coniglio per chiedermi se ero diretto verso la casa della nonna, mi ha detto che conosceva una scorciatoia e mi sono ritrovato in una galleria buia e puzzolente. Mai fidarsi di un coniglio. Quando sono finalmente arrivato in casa non c'era nessuno e mi sono travestito per acciuffare la bambina>>. In tutto ciò l'investigatore non capiva cosa c'entrava l'uomo con l'accetta e interrogò anche lui << Ero nel bosco, stavo vendendo gelati con il mio furgoncino e quando mi sono allontanato mi hanno rubato la ricetta! Poi ho sentito la bambina urlare e sono corso per aiutarla>>.
L'ultimo testimone da ascoltare era la nonnina che iniziò entamente << Stavo uscendo di casa qaundo un coniglio mi ha chiesto l'autografo, ha detto di chiamarsi Tippete ed è il mio più grande ammiratore per i dolci che cucino. Quando sono rientrata in casa sono inciampata nel filo di lana e sono rotolata nell'armadio nel quale sono rimasta chiusa dentro, poi ho cercato di salvare mia nipote da quel lupo cattivo>>.
Ora era chiaro che il colpevole non era iù il lupo, l'attezione si era spostata su un animale che era presente in tutte le storie dei 4 testimoni: il coniglio Tippete.
La polizia si mise sulle sue tracce e scovarono il suo covo. Il coniglietto rubava ricette, produceva altrei dolci ed eliminava così la concorrenza. Ma il suo piano malefico non funzionò pechè fu arrestato dalla polizia.

3 commenti:

  1. Ma andava fatto così?? Allora ho sbagliato! Io credevo bisognasse cambiare l'intreccio nel senso l'ordine dei fatti ma lasciare la storia immutata.
    E ora?

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  2. non lo so se è giusto. Infatti aspetto un commento dalla prof

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  3. Bravo matteo, anche io pensavo bisognasse cambiare l'intreccio.

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